#tramonto sulla laguna
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Stumbled across the musical group Rondo Veneziano entirely by accident, but I've found a few songs I like. This is one of their slower ones, so I thought it might feel more appropriate for the winter season. Hope you enjoy.
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Francesco Filippini (Italian, 1853-1895)
Tramonto sulla laguna
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🌄 IL MULINO DI ORBETELLO Il Mulino di Orbetello, noto anche come Mulino Spagnolo, è un affascinante e storico edificio situato nella Laguna di Orbetello, in Toscana. Questo mulino è l'unico superstite di una serie di nove mulini a vento costruiti dai Senesi nel XV secolo e successivamente potenziati dagli Spagnoli durante la loro dominazione nel XVII secolo. Storia e Architettura - **Origini**: Costruito dai Senesi nel XV secolo, il mulino serviva a macinare il grano sfruttando l'energia eolica. - **Dominazione Spagnola**: Nel XVII secolo, durante la dominazione spagnola, il mulino venne potenziato e ristrutturato, acquisendo l'aspetto attuale. - **Funzionamento**: Il mulino era parte integrante di un sistema produttivo che sfruttava l'energia eolica e l'acqua della laguna per la macinazione del grano. Un sistema di canali convogliava l'acqua necessaria al funzionamento delle pale. Caratteristiche Architettoniche - **Struttura**: Il Mulino di Orbetello è caratterizzato da una torre cilindrica in muratura con una cupola conica. - **Pale**: Originariamente dotato di pale a vento, il mulino sfruttava le correnti d'aria per il suo funzionamento. - **Posizione**: Situato sulla laguna, il mulino sorge su una base rocciosa, che ne garantisce la stabilità. Importanza Culturale e Turistica - **Patrimonio Storico**: Il mulino rappresenta un importante patrimonio storico e culturale, testimonianza dell'ingegneria medievale e della dominazione spagnola in Toscana. - **Attrazione Turistica**: Oggi, il Mulino di Orbetello è una delle principali attrazioni turistiche della zona, apprezzato per la sua bellezza pittoresca e per il contesto naturale in cui si inserisce. - **Fotografia**: Il mulino è un soggetto molto amato dai fotografi, soprattutto durante il tramonto, quando la luce crea riflessi spettacolari sulla laguna. 🇬🇧 The Orbetello Mill, also known as the Spanish Mill, is a fascinating and historic building located in the Orbetello Lagoon in Tuscany. This mill is the only surviving example of a series of nine windmills built by the Sienese in the 15th century and later enhanced by the Spanish during their domination in the 17th century. History and Architecture - **Origins**: Built by the Sienese in the 15th century, the mill was used to grind grain by harnessing wind power. - **Spanish Domination**: In the 17th century, during the Spanish domination, the mill was upgraded and renovated, acquiring its current appearance. - **Functioning**: The mill was an integral part of a productive system that utilized wind power and the lagoon’s water for grinding grain. A system of canals channeled the water necessary to operate the blades. Architectural Features - **Structure**: The Orbetello Mill is characterized by a cylindrical stone tower topped with a conical dome. - **Blades**: Originally equipped with wind blades, the mill used air currents for its operation. - **Position**: Located on the lagoon, the mill stands on a rocky base, which ensures its stability. Cultural and Touristic Importance - **Historical Heritage**: The mill represents an important historical and cultural heritage, a testament to medieval engineering and the Spanish domination in Tuscany. - **Tourist Attraction**: Today, the Orbetello Mill is one of the main tourist attractions in the area, appreciated for its picturesque beauty and the natural setting in which it is located. - **Photography**: The mill is a favorite subject for photographers, especially at sunset, when the light creates spectacular reflections on the lagoon. Visiting the Orbetello Mill means diving into history and discovering one of the most enchanting corners of the Maremma region in Tuscany.
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Le spiagge da sogno per un viaggio romantico indimenticabile
Quando si tratta di pianificare un viaggio romantico, non c'è niente di meglio che una fuga su una spiaggia da sogno. Le spiagge offrono un insieme perfetto di tranquillità, bellezza naturale e intimità che le rendono la scelta ideale per le coppie in cerca di un'esperienza indimenticabile. Alcune destinazioni balneari possono essere considerate tra le più incantevoli al mondo, nelle quali si possono vivere momenti magici con una compagnia speciale. Le spiagge da sogno per un viaggio romantico Le località di mare da sogno, come quelle raccolte dal sito di giochi roulette di Betway e pubblicate in questo approfondimento dedicato alle spiagge più popolari in tutto il pianeta, sono tra le migliori per chi è alla ricerca di lusso, ma anche di avventura o semplicemente di un luogo tranquillo per rilassarsi. Le spiagge da sogno mettono a disposizione tutto ciò di cui si ha bisogno per un viaggio romantico indimenticabile. Ogni destinazione ha la sua magia unica, pronta a rendere il soggiorno speciale e pieno di ricordi preziosi. Chi vuole pianificare un viaggio romantico su una di queste spiagge paradisiache deve sempre essere pronto a vivere dei momenti indimenticabili. Bora Bora nella Polinesia Francese Bora Bora è una località sinonimo di lusso e di romanticismo. Questa isola vulcanica, situata nell'oceano Pacifico, è circondata da una laguna turchese e viene considerata un luogo paradisiaco per eccellenza. Le sue spiagge di sabbia bianca offrono un panorama mozzafiato, con acque cristalline e bungalow sull'acqua che permettono di svegliarsi al suono delle onde. È il luogo ideale per le coppie che desiderano rilassarsi, fare snorkeling oppure godersi una cena romantica al tramonto. L'arcipelago delle Seychelles Le Seychelles costituiscono un arcipelago di 115 isole che si trova nell'oceano Indiano. È famoso per le acque limpide e le spiagge incontaminate. Le Seychelles mettono a disposizione dei visitatori delle escursioni nella giungla, delle immersioni subacquee e dei resort esclusivi, perfetti per un'esperienza avventurosa e romantica. Santorini in Grecia L'isola greca di Santorini si trova nel Mar Egeo ed è conosciuta per i suoi spettacolari tramonti, per le case bianche tipiche e per le spiagge di sabbia vulcanica. Vicino al villaggio di Akrotiri c'è Red Beach, una delle spiagge più belle, caratterizzate dalla sabbia rossa e dalle scogliere di lava. Santorini offre anche la possibilità di effettuare romantiche escursioni in barca, degustazioni di vini locali e cene a lume di candela con viste spettacolari, creando l'atmosfera perfetta per un viaggio di coppia. Le acque azzurre delle Maldive Le Maldive sono molto famose per le loro acque azzurre e per i resort di lusso situati nelle isole, il sogno di tutte le coppie alla ricerca di una fuga romantica. Le spiagge di sabbia bianca, come quelle delle isole dell'Atollo Baa, mettono a disposizione un ambiente sereno in cui ci si può rilassare sotto il sole tropicale. Le Maldive sono conosciute anche per le spettacolari ville sull'acqua, che offrono comfort e privacy, oltre che per le attività come lo snorkeling e le immersioni nelle spettacolari barriere coralline. Maui, isola affascinante delle Hawaii Maui è una delle isole più affascinanti delle Hawaii, con una grande varietà di spiagge, che vanno da quelle di sabbia nera a quelle di sabbia bianca. Wailea Beach è una delle località preferite dalle coppie per la sua tranquillità e per la bellezza del paesaggio. Le attività romantiche che si possono compiere comprendono delle escursioni sulla strada per Hana, anche per ammirare l'alba, e le cene a base di pesce fresco sulla spiaggia. Maui offre avventura e relax, una combinazione molto interessante che rende ogni soggiorno indimenticabile, anche per le coppie che vogliono trascorrere qualche giorno nell'atmosfera intima che località come queste riescono ad offrire. Foto di Chu Viết Đôn da Pixabay Read the full article
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da persona a cui non piace particolarmente Venezia devo dire che vedere per la prima volta dal vivo il tramonto sulla laguna è stato molto bello
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Piazza San Marco e il giro in gondola
Qualche anno fa ho partecipato ad un viaggio organizzato a Venezia, un weekend alla scoperta di alcuni tra i luoghi più importanti della città e di certo non poteva mancare Piazza San Marco con la bellissima Basilica.
L’associazione organizzatrice aveva avuto una fantastica idea: una visita alla Basilica di San Marco in orario tardo-serale, un’apertura speciale lontano dalla moltitudine di turisti, così da darci l’opportunità di ammirare appieno gli splendidi interni riccamente decorati con mosaici dorati (purtroppo le fotografie negli interni erano vietate).
In attesa di questa visita abbiamo dato uno sguardo d’insieme alla piazza ed ai suoi dintorni: il Campanile di San Marco, le colonne di San Marco e San Teodoro, il Palazzo Ducale, il Ponte dei Sospiri, il Ponte della Paglia.
Inoltre, altra chicca del viaggio era un giro in gondola lungo le calli per ammirare la città da un’altra angolazione.
E per finire in bellezza, un bel tramonto sulla laguna.
#viaggi#venezia#piazza san marco#basilica di san marco#campanile di san marco#colonna di san marco#colonna di san teodoro#palazzo ducale#ponte dei sospiri#ponte della paglia#gondola
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La costa di Trapani e del suo territorio è da sempre considerata la più selvaggia di tutta la Sicilia. Un ventaglio di natura, centri storici, borghi marinari e collinari, spalancati a braccia aperte sul mare, sul il Tirreno e il Mediterraneo, con le isole Egadi e le coste tunisine, così vicine da poterle toccare, Pantelleria e le coste nordafricane e dell’isola di Malta. 150 km di litorale unico al mondo, l’antico approdo di Arabi, Fenici, Greci, dei Mille di Garibaldi. Terra di sole e di cultura, di profumi lontani. Terra di confine tra il cielo e, soprattutto, il mare cristallino che lambisce queste coste, ora frastagliate ora ricoperte di sabbia finissima, senza nulla da invidiare a destinazioni più esotiche e molto più distanti. La Sicilia e le spiagge di Trapani, invece, sono dietro l’angolo. Il golfo di Castellammare e la tonnara di Scopello La spiaggia di Alcamo Marina è la prima costa trapanese che si incontra venendo da Palermo. Lunga circa 3 km e attrezzata, è molto amata dagli abitanti della zona e non solo e durante i mesi estivi può diventare parecchio affollata. Superata la foce del fiume San Bartolomeo, il litorale prosegue, diventando la spiaggia principale, chiamata Playa, di Castellammare del Golfo, anch’essa sabbiosa e parzialmente attrezzata, seguendo la quale si raggiunge il centro storico della cittadina, affacciata sul mare e sul porto, con il suggestivo castello arabo-normanno e la piccola cala Petròlo. Superato il porto di Castellammare la costa comincia a farsi più frastagliata. Qui si nascondono piccole spiagge rocciose, più riparate e tranquille, come cala dei Sogni, cala Bianca e cala Rossa, dopo le quali si apre la baia, di nuovo sabbiosa e ben attrezzata, di Guidaloca. Qui il mare, riparato da entrambi i lati da alti speroni di roccia, è di meraviglioso blu profondo. Dopo questa rilassante baia, ricomincia la costa rocciosa e frastagliata dove si apre la cala dell’Alberello e poi Scopello, con la splendida baia punteggiata, sull’acqua, da due immensi faraglioni mentre sulla costa si erge l’antico profilo della tonnara, attorno alla quale si sviluppano i bastioni di cemento – l’ingresso è a pagamento (3€ circa) – sui quali godersi il sole a pochi centimetri dall’acqua. Alle spalle della tonnara di Scopello si staglia la tozza figura di un promontorio sulla cui sommità si trova una torre di guardia, alle spalle della quale la costa prosegue con il suo intrico di calette di sassi e scogli (cala Mosca, cala Baialuce e cala Mazzo di Sciacca). Qui, dove l’immediato entroterra è disseminato di bellissime ville e strutture ricettive di livello si arriva al centro visite della riserva Naturale dello Zingaro, della quale Scopello rappresenta la porta d’accesso orientale. Le calette selvagge della riserva dello Zingaro La riserva dello Zingaro protegge una delle zone naturali più belle e selvagge di tutta la Sicilia. Costoni rocciosi, ripidi sentieri bianchi e grotte preistoriche si perdono nella vegetazione bruciata dal sole fino all’azzurro del mare, a meravigliose calette dove il tempo sembra fermarsi e le narici si riempiono dei profumi della macchia mediterranea, gli stessi che hanno inebriato gli antichi popoli che solcavano le acque del Mediterraneo. Qui il mare diventa non solo relax e bellezza ma anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling. Ecco allora che si incontrano cala Capreria, con i suoi ciottoli bianchi, seguita da cala del Varo con punta Leone, cala della Disa, cala Beretta e cala Marinella, fino a cala dell’Uzzo, una delle più affascinanti, dominata dai ruderi dell’omonima torre e raggiungibile a piedi in 15 minuti seguendo un sentiero abbastanza agevole completamente immerso nella natura. Nei pressi della caletta, meritano una segnalazione alcuni punti di interesse della riserva dello Zingaro: il museo dell’Intreccio, la grotta preistorica dell’Uzzo e il museo della civiltà Contadina. Tornando sul sentiero che costeggia il mare si raggiunge inoltre il museo delle attività Marinare, situato su un promontorio roccioso sotto al quale si apre, come in una favola, cala Tonnarella dell’Uzzo, la spiaggia principale della riserva dello Zingaro. La strada poco dopo sale improvvisamente con un paio di tornanti, che girano intorno alla torre dell’Impiso, per poi rituffarsi nel mare antistante cala Grottazza. Ora seguiamo il capo verso nord, superando la curiosa caletta chiamata lago di Venere si apre il golfo del Firriato, chiuso a nord da punta Solanto. Il mare caraibico di San Vito lo Capo e le scogliere di Macari Qui la costa rocciosa assume un’atmosfera quasi lunare, spezzata solo dai resti della cinquecentesca tonnara del Secco e dall’imponente profilo di monte Monaco, aggirato il quale si apre la spiaggia antistante San Vito lo Capo, considerata una delle più belle della Sicilia. Con il suo mare trasparente e caldissimo, la sabbia dorata e il fondale basso sembra di stare ai Caraibi. Per dare un ulteriore tocco di esotismo si consiglia di non lasciare San Vito lo Capo senza aver assaggiato il suo impareggiabile cous cous. Oltre la punta sulla quale si erge il faro di Capo San Vito e cala Rossa si scende di colpo verso sud fino a cala Mancina, la grotta dei Cavalli, la spiaggia di Salinella e quella di Isulidda, antistante l’omonima isoletta selvaggia e completamente rocciosa, fino ad arrivare a un’altra delle località balneari più belle della Sicilia: il borgo di pescatori di Macari e le sue bellissime calette. La spiaggia del Bue Marino sotto a una scogliera di antichissime falesie, cala di punta Lunga, la spiaggia di baia Santa Margherita, Scaru Brucia, cala Bove. La costa si fa piatta fino al mare, dove si apre spiaggia di Seno dell’Arena, la Chianca, punta Bucerno e spiaggia Agliareddi. La baia del Cornino e la spiaggia di San Giuliano Oltre gli Agliareddi si apre il territorio compreso nella riserva Naturale del monte Cofano, un altro scrigno di natura incontaminata del trapanese. Il promontorio di monte Cofano si sporge arrotondato sul mare con l’antica tonnara omonima e la punta del Saraceno, superata la quale tra la roccia emergono antiche tracce dei colonizzatori dell’isola: l’edicola di San Nicola, la grotta e la cappella del Crocefisso, la torre del Cofano, fino alla splendida baia del Cornino con la grotta Mangiapane e le sue spiagge ora sabbiose, ora ghiaiose, interrotte da stupende scogliere a picco sul mare superabili grazie a dei pontili di legno, che delimitano l’area balneare. Proseguendo lungo la costa si incontrano poi la piccola spiaggia di rio Forgia, lido Valderice, il borgo marinaro di Bonagia, la sua stupenda spiaggia di ciottoli e sabbia, il suo mare trasparente e una seicentesca tonnara, oggi trasformata in struttura ricettiva, a dominare la natura selvaggia di questo piccolo golfo. Trapani e le sue spiagge, il cuore di questo tratto di costa siciliana, dista ormai solo una decina di km. Dopo Pizzolungo, la litoranea prosegue fino alla lunghissima e sabbiosa spiaggia di San Giuliano, sia libera che attrezzata, che si trova ancora nel territorio di Erice, anche questa sicuramente tra le più belle della costa trapanese. Le spiagge sotto alle mura di Trapani Con il promontorio della tonnara Tipa, compreso oggi in un rigoglioso parco urbano, comincia la spiaggia cittadina di Trapani, che si distende a fianco del lungomare Dante Alighieri fino a lido Paradiso, privato e a pagamento, a piazza Vittorio Emanuele, per poi svilupparsi al di sotto delle mura di Tramontana, dove prende il nome di spiaggia porta Botteghelle. A pochi passi da qui si può passeggiare per il centro storico di Trapani, nella suggestiva piazza del mercato del Pesce affacciata sul mare come una scenografica rotonda e visitare la cinquecentesca cattedrale di San Lorenzo, duomo della città. Il punto più suggestivo delle spiagge cittadine di Trapani è però senza dubbio la scogliera al di sotto della torre di Ligny, la punta estrema del molo cittadino che si distende dentro il mare. Non c’è una vera spiaggia ma si può scendere in acqua dagli scogli con molta facilità, per godersi un bagno al tramonto. Da qui si gode di uno stupendo panorama sulle vicinissime isole Egadi oppure, alle spalle, sul monte Erice. Una volta ammirato lo splendido panorama e respirato l’odore di questo porto proiettato così profondamente nel Mediterraneo da sembrare un’isola nella grande isola siciliana occorre superare il porto e le saline di Trapani, oggi riserva naturale, con un’interessante museo all’interno dell’area, per proseguire lungo la costa trapanese, raggiungendo la bella spiaggia di Marausa. Marsala e la spiaggia di punta Tramontana Superato l’aeroporto di Trapani, il paesaggio cambia di colpo, l’aria si fa umida, la terra diventa piatta quasi più del mare. Siamo sempre più vicini all’Africa e da qualche parte si sente già il deserto. Quello che si vede, invece, è un grande specchio d’acqua, la laguna di Marsala, separata dal mare dall’isola Grande, che racchiude e protegge la spiaggia di San Teodoro con la sua torre, le saline cittadine, l’isola Mozia e la riserva Naturale dello Stagnone. All’interno di quest’area protetta si trova anche la lunghissima spiaggia di punta Tramontana, fiore all’occhiello di Marsala, nota per il mare trasparente e la sabbia bianca, da atollo tropicale. A Marsala sbarcarono i Mille di Garibaldi e sarebbe un peccato lasciarsela alle spalle senza aver fatto visita alle storiche Cantine Florio. Le antiche coste di Mazara, Capo Feto e Selinunte Lasciandosi alle spalle Marsala, la strada scende verso sud incontrando la lunga spiaggia bianca e fine di Lido Signorino e la costa lunare di Mazara del Vallo, con la bellissima spiaggia di capo Feto: 5 km di litorale che si scontra con il mare turchese in un suggestivo paesaggio di dune sabbiose e paludi d’acqua salata. Oltre c’è Mazara e la sua casbah, le tracce del passato normanno e di quello arabo, mentre il viaggio prosegue lungo la costa meridionale della Sicilia, il confine estremo tra il mare e l’Africa. Qui la costa si fa ripida e la litoranea corre quasi a picco sul mare. Perché ricominci il litorale occorre arrivare sino alla torretta di capo Granitola, con la suggestiva cala dei Turchi, una spiaggia di sabbia e roccia incastonata in una scogliera di tufo il cui nome ricorda gli antichi sbarchi dei pirati Saraceni in Sicilia in questo mare trasparente. Oltre il faro di capo Granitola la costa fa una decisa svolta a sinistra, dirigendosi in linea quasi retta verso ovest, dove si incontra la bellissima spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, tra le più belle di tutta la Sicilia. Ampia, sabbiosa e percorsa da sorgenti di acqua dolce è come una grande oasi che è scivolata fino alla costa. Il tratto finale del viaggio lungo le coste e le spiagge di Trapani giunge al termine in un’area dove natura e testimonianze storiche antichissime si mescolano insieme per dare a questi luoghi un’atmosfera unica. La costa compresa nel territorio di Castelvetrano comprende sia un’eccellenza storica che una naturale. Per prima s’incontrano infatti le rovine della necropoli di Selinunte. Questo luogo incredibile custodisce i resti di un’antica città greca sviluppatasi sulle coste siciliane e che deve il suo nome al sedano selvatico, che ancora cresce rigoglioso in quest’area. Poco prima del sito archeologico, venendo da Tre Fontane, si trova Triscine, con il suo lunghissimo litorale sabbioso e, subito dopo, Marinella, con la sua sabbia dorata, il mare limpido e piacevolissime brezze marine che cullano le falde degli ombrelloni. Oltre Marinella si sviluppa lo straordinario habitat che popola la foce del fiume Belice, oggi riserva naturale, con una suggestiva spiaggia incorniciata da dune desertiche, rada vegetazione e sparuti alberi, i cui profili si stagliano sull’azzurro del mare. Proprio qui, pervasi da brezze nordafricane e i profumi trascinati sul Mediterraneo, finisce questo lungo viaggio lungo le spiagge della costa di Trapani e del suo territorio. https://ift.tt/2WNmkSl Le spiagge più belle di Trapani e dintorni La costa di Trapani e del suo territorio è da sempre considerata la più selvaggia di tutta la Sicilia. Un ventaglio di natura, centri storici, borghi marinari e collinari, spalancati a braccia aperte sul mare, sul il Tirreno e il Mediterraneo, con le isole Egadi e le coste tunisine, così vicine da poterle toccare, Pantelleria e le coste nordafricane e dell’isola di Malta. 150 km di litorale unico al mondo, l’antico approdo di Arabi, Fenici, Greci, dei Mille di Garibaldi. Terra di sole e di cultura, di profumi lontani. Terra di confine tra il cielo e, soprattutto, il mare cristallino che lambisce queste coste, ora frastagliate ora ricoperte di sabbia finissima, senza nulla da invidiare a destinazioni più esotiche e molto più distanti. La Sicilia e le spiagge di Trapani, invece, sono dietro l’angolo. Il golfo di Castellammare e la tonnara di Scopello La spiaggia di Alcamo Marina è la prima costa trapanese che si incontra venendo da Palermo. Lunga circa 3 km e attrezzata, è molto amata dagli abitanti della zona e non solo e durante i mesi estivi può diventare parecchio affollata. Superata la foce del fiume San Bartolomeo, il litorale prosegue, diventando la spiaggia principale, chiamata Playa, di Castellammare del Golfo, anch’essa sabbiosa e parzialmente attrezzata, seguendo la quale si raggiunge il centro storico della cittadina, affacciata sul mare e sul porto, con il suggestivo castello arabo-normanno e la piccola cala Petròlo. Superato il porto di Castellammare la costa comincia a farsi più frastagliata. Qui si nascondono piccole spiagge rocciose, più riparate e tranquille, come cala dei Sogni, cala Bianca e cala Rossa, dopo le quali si apre la baia, di nuovo sabbiosa e ben attrezzata, di Guidaloca. Qui il mare, riparato da entrambi i lati da alti speroni di roccia, è di meraviglioso blu profondo. Dopo questa rilassante baia, ricomincia la costa rocciosa e frastagliata dove si apre la cala dell’Alberello e poi Scopello, con la splendida baia punteggiata, sull’acqua, da due immensi faraglioni mentre sulla costa si erge l’antico profilo della tonnara, attorno alla quale si sviluppano i bastioni di cemento – l’ingresso è a pagamento (3€ circa) – sui quali godersi il sole a pochi centimetri dall’acqua. Alle spalle della tonnara di Scopello si staglia la tozza figura di un promontorio sulla cui sommità si trova una torre di guardia, alle spalle della quale la costa prosegue con il suo intrico di calette di sassi e scogli (cala Mosca, cala Baialuce e cala Mazzo di Sciacca). Qui, dove l’immediato entroterra è disseminato di bellissime ville e strutture ricettive di livello si arriva al centro visite della riserva Naturale dello Zingaro, della quale Scopello rappresenta la porta d’accesso orientale. Le calette selvagge della riserva dello Zingaro La riserva dello Zingaro protegge una delle zone naturali più belle e selvagge di tutta la Sicilia. Costoni rocciosi, ripidi sentieri bianchi e grotte preistoriche si perdono nella vegetazione bruciata dal sole fino all’azzurro del mare, a meravigliose calette dove il tempo sembra fermarsi e le narici si riempiono dei profumi della macchia mediterranea, gli stessi che hanno inebriato gli antichi popoli che solcavano le acque del Mediterraneo. Qui il mare diventa non solo relax e bellezza ma anche un paradiso per gli amanti dello snorkeling. Ecco allora che si incontrano cala Capreria, con i suoi ciottoli bianchi, seguita da cala del Varo con punta Leone, cala della Disa, cala Beretta e cala Marinella, fino a cala dell’Uzzo, una delle più affascinanti, dominata dai ruderi dell’omonima torre e raggiungibile a piedi in 15 minuti seguendo un sentiero abbastanza agevole completamente immerso nella natura. Nei pressi della caletta, meritano una segnalazione alcuni punti di interesse della riserva dello Zingaro: il museo dell’Intreccio, la grotta preistorica dell’Uzzo e il museo della civiltà Contadina. Tornando sul sentiero che costeggia il mare si raggiunge inoltre il museo delle attività Marinare, situato su un promontorio roccioso sotto al quale si apre, come in una favola, cala Tonnarella dell’Uzzo, la spiaggia principale della riserva dello Zingaro. La strada poco dopo sale improvvisamente con un paio di tornanti, che girano intorno alla torre dell’Impiso, per poi rituffarsi nel mare antistante cala Grottazza. Ora seguiamo il capo verso nord, superando la curiosa caletta chiamata lago di Venere si apre il golfo del Firriato, chiuso a nord da punta Solanto. Il mare caraibico di San Vito lo Capo e le scogliere di Macari Qui la costa rocciosa assume un’atmosfera quasi lunare, spezzata solo dai resti della cinquecentesca tonnara del Secco e dall’imponente profilo di monte Monaco, aggirato il quale si apre la spiaggia antistante San Vito lo Capo, considerata una delle più belle della Sicilia. Con il suo mare trasparente e caldissimo, la sabbia dorata e il fondale basso sembra di stare ai Caraibi. Per dare un ulteriore tocco di esotismo si consiglia di non lasciare San Vito lo Capo senza aver assaggiato il suo impareggiabile cous cous. Oltre la punta sulla quale si erge il faro di Capo San Vito e cala Rossa si scende di colpo verso sud fino a cala Mancina, la grotta dei Cavalli, la spiaggia di Salinella e quella di Isulidda, antistante l’omonima isoletta selvaggia e completamente rocciosa, fino ad arrivare a un’altra delle località balneari più belle della Sicilia: il borgo di pescatori di Macari e le sue bellissime calette. La spiaggia del Bue Marino sotto a una scogliera di antichissime falesie, cala di punta Lunga, la spiaggia di baia Santa Margherita, Scaru Brucia, cala Bove. La costa si fa piatta fino al mare, dove si apre spiaggia di Seno dell’Arena, la Chianca, punta Bucerno e spiaggia Agliareddi. La baia del Cornino e la spiaggia di San Giuliano Oltre gli Agliareddi si apre il territorio compreso nella riserva Naturale del monte Cofano, un altro scrigno di natura incontaminata del trapanese. Il promontorio di monte Cofano si sporge arrotondato sul mare con l’antica tonnara omonima e la punta del Saraceno, superata la quale tra la roccia emergono antiche tracce dei colonizzatori dell’isola: l’edicola di San Nicola, la grotta e la cappella del Crocefisso, la torre del Cofano, fino alla splendida baia del Cornino con la grotta Mangiapane e le sue spiagge ora sabbiose, ora ghiaiose, interrotte da stupende scogliere a picco sul mare superabili grazie a dei pontili di legno, che delimitano l’area balneare. Proseguendo lungo la costa si incontrano poi la piccola spiaggia di rio Forgia, lido Valderice, il borgo marinaro di Bonagia, la sua stupenda spiaggia di ciottoli e sabbia, il suo mare trasparente e una seicentesca tonnara, oggi trasformata in struttura ricettiva, a dominare la natura selvaggia di questo piccolo golfo. Trapani e le sue spiagge, il cuore di questo tratto di costa siciliana, dista ormai solo una decina di km. Dopo Pizzolungo, la litoranea prosegue fino alla lunghissima e sabbiosa spiaggia di San Giuliano, sia libera che attrezzata, che si trova ancora nel territorio di Erice, anche questa sicuramente tra le più belle della costa trapanese. Le spiagge sotto alle mura di Trapani Con il promontorio della tonnara Tipa, compreso oggi in un rigoglioso parco urbano, comincia la spiaggia cittadina di Trapani, che si distende a fianco del lungomare Dante Alighieri fino a lido Paradiso, privato e a pagamento, a piazza Vittorio Emanuele, per poi svilupparsi al di sotto delle mura di Tramontana, dove prende il nome di spiaggia porta Botteghelle. A pochi passi da qui si può passeggiare per il centro storico di Trapani, nella suggestiva piazza del mercato del Pesce affacciata sul mare come una scenografica rotonda e visitare la cinquecentesca cattedrale di San Lorenzo, duomo della città. Il punto più suggestivo delle spiagge cittadine di Trapani è però senza dubbio la scogliera al di sotto della torre di Ligny, la punta estrema del molo cittadino che si distende dentro il mare. Non c’è una vera spiaggia ma si può scendere in acqua dagli scogli con molta facilità, per godersi un bagno al tramonto. Da qui si gode di uno stupendo panorama sulle vicinissime isole Egadi oppure, alle spalle, sul monte Erice. Una volta ammirato lo splendido panorama e respirato l’odore di questo porto proiettato così profondamente nel Mediterraneo da sembrare un’isola nella grande isola siciliana occorre superare il porto e le saline di Trapani, oggi riserva naturale, con un’interessante museo all’interno dell’area, per proseguire lungo la costa trapanese, raggiungendo la bella spiaggia di Marausa. Marsala e la spiaggia di punta Tramontana Superato l’aeroporto di Trapani, il paesaggio cambia di colpo, l’aria si fa umida, la terra diventa piatta quasi più del mare. Siamo sempre più vicini all’Africa e da qualche parte si sente già il deserto. Quello che si vede, invece, è un grande specchio d’acqua, la laguna di Marsala, separata dal mare dall’isola Grande, che racchiude e protegge la spiaggia di San Teodoro con la sua torre, le saline cittadine, l’isola Mozia e la riserva Naturale dello Stagnone. All’interno di quest’area protetta si trova anche la lunghissima spiaggia di punta Tramontana, fiore all’occhiello di Marsala, nota per il mare trasparente e la sabbia bianca, da atollo tropicale. A Marsala sbarcarono i Mille di Garibaldi e sarebbe un peccato lasciarsela alle spalle senza aver fatto visita alle storiche Cantine Florio. Le antiche coste di Mazara, Capo Feto e Selinunte Lasciandosi alle spalle Marsala, la strada scende verso sud incontrando la lunga spiaggia bianca e fine di Lido Signorino e la costa lunare di Mazara del Vallo, con la bellissima spiaggia di capo Feto: 5 km di litorale che si scontra con il mare turchese in un suggestivo paesaggio di dune sabbiose e paludi d’acqua salata. Oltre c’è Mazara e la sua casbah, le tracce del passato normanno e di quello arabo, mentre il viaggio prosegue lungo la costa meridionale della Sicilia, il confine estremo tra il mare e l’Africa. Qui la costa si fa ripida e la litoranea corre quasi a picco sul mare. Perché ricominci il litorale occorre arrivare sino alla torretta di capo Granitola, con la suggestiva cala dei Turchi, una spiaggia di sabbia e roccia incastonata in una scogliera di tufo il cui nome ricorda gli antichi sbarchi dei pirati Saraceni in Sicilia in questo mare trasparente. Oltre il faro di capo Granitola la costa fa una decisa svolta a sinistra, dirigendosi in linea quasi retta verso ovest, dove si incontra la bellissima spiaggia di Tre Fontane, nel territorio di Campobello di Mazara, tra le più belle di tutta la Sicilia. Ampia, sabbiosa e percorsa da sorgenti di acqua dolce è come una grande oasi che è scivolata fino alla costa. Il tratto finale del viaggio lungo le coste e le spiagge di Trapani giunge al termine in un’area dove natura e testimonianze storiche antichissime si mescolano insieme per dare a questi luoghi un’atmosfera unica. La costa compresa nel territorio di Castelvetrano comprende sia un’eccellenza storica che una naturale. Per prima s’incontrano infatti le rovine della necropoli di Selinunte. Questo luogo incredibile custodisce i resti di un’antica città greca sviluppatasi sulle coste siciliane e che deve il suo nome al sedano selvatico, che ancora cresce rigoglioso in quest’area. Poco prima del sito archeologico, venendo da Tre Fontane, si trova Triscine, con il suo lunghissimo litorale sabbioso e, subito dopo, Marinella, con la sua sabbia dorata, il mare limpido e piacevolissime brezze marine che cullano le falde degli ombrelloni. Oltre Marinella si sviluppa lo straordinario habitat che popola la foce del fiume Belice, oggi riserva naturale, con una suggestiva spiaggia incorniciata da dune desertiche, rada vegetazione e sparuti alberi, i cui profili si stagliano sull’azzurro del mare. Proprio qui, pervasi da brezze nordafricane e i profumi trascinati sul Mediterraneo, finisce questo lungo viaggio lungo le spiagge della costa di Trapani e del suo territorio. Trapani e i suoi dintorni sono un territorio spettacolare, dominato da spiagge meravigliose e contrasti tra acqua e zone deserte tutti da assaporare.
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5 settembre tornando dalla mostra del cinema. La vera stella è questo tramonto sulla laguna.
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Tramonto sulla laguna dello Stagnone, in primo piano le saline della laguna di Marsala nei pressi di Birgi Vecchia Contrada, sullo sfondo l’isola di Mothia il museo
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Hello Tuscany ✨✨ Tramonto sulla Laguna di Orbetello #maremma #laguna #igerstoscana (presso Monte Argentario) https://www.instagram.com/p/Bm3FhzOBsmN/?utm_source=ig_tumblr_share&igshid=vefsyn4xx2el
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Oggi pomeriggio una bella passeggiata sulla neve al tramonto. Qui in video il panorama dal sentiero per Costa Grande: il respiro affannoso è il mio dopo quasi 500 m di salita in circa due chilometri. Dal punto più alto di oggi (poco più di 800 m sul livello del mare) si vedevano chiaramente il mare, la laguna di Marano e addirittura la laguna di Venezia.
Se fermate il filmato alla fine vedrete in basso a destra una piccola cupola bianca che è il santuario vicino al quale abbiamo parcheggiato.
Il ritorno, rallentato solo dalla neve alta, l’abbiamo fatto sul sentiero 985. L’incontro con un capriolo che saltellava sulla neve non l’ho filmato ma sono sicuro che mi credete se dico che faceva molto meno fatica di me in salita ;)
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Le spiagge di Tahiti: un prezioso tesoro naturalistico
Iniziamo il nuovo anno sfatando un luogo comune che spinge molti turisti ad abbandonare l'isola di Tahiti, sulla quale si atterra con il proprio volo intercontinentale, a favore delle altre isole. L'immagine a priori è, infatti, quella di un'isola di approdo, una semplice porta di ingresso per le altre grandi icone della Polinesia Francese: la romantica Bora Bora o la comoda Moorea, paradisi lontani toccati poco dall'urbanizzazione. La stessa Tahiti è, al contrario, un prezioso tesoro naturalistico, sia per chi ama il verde e le attività di terra, sia per chi è alla ricerca di belle spiagge e di possibilità di disconnettersi con la vita frenetica di tutti i giorni. Ecco dunque una selezione di alcune delle più belle spiagge dell'isola, tutte da provare, con un viaggio immaginario che da Papeete si muove verso ovest e risale da est percorrendo tutta la costa.
La pointe des pêcheurs – La punta dei pescatori
Muovendosi verso ovest da Papeete, al Point Kilometrique 15, si incontra questa graziosa spiaggia di ciottoli. Qui, con un'immersione o dello snorkeling, è possibile avvistare razze, tartarughe e squali pinna bianca e pinna nera. Prestate solo attenzione alla corrente abbastanza forte verso la punta.
Spiaggia di Toaroto
Poco più avanti troviamo l'ingresso a questa piccola spiaggia pubblica di sabbia bianca. La spiaggia è ben tenuta e dotata di servizi igienici, docce e parcheggio gratuito. L'accesso alla laguna è un po' difficile a causa della presenza di una striscia di corallo sul bordo dell'acqua.
Spiaggia di Vaiava
È la spiaggia più frequentata della costa occidentale, specialmente durante il fine settimana. È ideale per i bambini piccoli perché la spiaggia è di fine sabbia bianca, non ci sono onde e l'acqua è poco profonda, oltre ad essere attrezzata con servizi igienici e docce. L'area vanta anche alcuni tavoli da picnic all'ombra. Infine, i tramonti sul profilo di Moorea all'orizzonte sono splendidi.
Spiaggia di Rohotu - Paea
Ci troviamo nell'area di Paea, al Point Kilometrique 23,5, in una bella spiaggia pubblica di sabbia bianca, attrezzata con tavoli, docce e servizi igienici ben ombreggiati. L'acqua della laguna è chiara, pulita e poco profonda. Il parcheggio è gratuito.
Spiaggia di Taharuu - Papara
Questa magnifica spiaggia di sabbia nera, nell'area di Papara, è un luogo molto conosciuto a Tahiti per il surf. É importante prestare attenzione alle grandi onde di questo tratto di costa. La spiaggia è pulita e fornita di uno snack bar, tavoli all'ombra, docce e un ampio parcheggio gratuito. È il posto perfetto per fare un picnic o godersi il tramonto all'ora dell'aperitivo.
Spiaggia di Teahupoo
Tehahupoo è lo spot per il surf a Tahiti più famoso in assoluto per le sue onde estremamente potenti e pericolose. Lo spot ospita una tappa del campionato mondiale di surf ogni anno ad agosto. L'onda non è accessibile direttamente dalla spiaggia, ma richiede un avvicinamento in barca.
Spiaggia di Tautira
Questa bellissima spiaggia di sabbia nera si trova nella baia di Tautira, nella parte nord della piccola penisola di Tahiti Iti. La vista sulla valle del Vaitepiha è davvero magnifica.
Spiaggia di Vaiiha
A circa 44 km da Papeete, sulla costa orientale dell'isola, troviamo questa grande spiaggia di sabbia nera adatta a surfisti e bagnanti.
Spiaggia de la pointe Vénus – Mahina
La baia di Matavai è un importante sito storico di Tahiti, il primo punto di contatto tra polinesiani ed europei. Il britannico Samuel Wallis fu il primo occidentale a sbarcare qui nel 1767, seguito da Bougainville nel 1768 e da James Cook, che darà il nome a questo luogo, proprio per lo scopo della sua missione: osservare il transito di Venere per espandere alcune importanti conoscenze scientifiche. La bellissima e ampia spiaggia di sabbia nera è dotata di un ampio parcheggio, docce e servizi igienici, tavoli da picnic e alcuni negozi vicino al faro. Il panorama è splendido e regala imperdibili tramonti su Moorea. Post non sponsorizzato - AHITITOURISME Read the full article
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Posso portarti a vedere il tramonto sulla laguna?
Che cosa dolce...
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26 Aprile – Il post precedente qui > Topi a pranzo e serpenti a cena – Diario di viaggio in Amazzonia # 7
Ultimo giorno, cielo grigio e acqua nera, un po’ come il nostro umore.
Sul ramo di fronte alla finestra del nostro bungalow un uccellino giallo porta un bruco ai suoi pulcini in un nido costruito con strani fili biancastri, sembrano di plastica ma è impossibile perché in otto giorni in giro sul Tahuayo e dintorni non abbiamo visto un solo pezzo di plastica o di carta galleggiare sull’acqua, incredibile ma vero.
In barca, si parte, sulla veranda a salutarci c’è anche il fratello maggiore del Gato, ovviamente lo chiamano el Gato Major, lui si occupa di pulizie e manutenzione del centro ricerche, un lavoro nascosto ma indispensabile.
Un paio di anse sul fiume e – scimmie! – virata a sinistra, motore spento, accostamento sul filo della corrente. Sono quattro o cinque, pelo scuro, muso nero, una coda grigia sproporzionata, ci osserviamo, la curiosità supera la paura, dopo un po’si allontanano dalla riva saltando da un ramo all’altro – sono titi – dice Marco che sta tornando con noi a Iquitos.
Sono sei in totale le specie di scimmie che abbiamo visto: il primo giorno alcune cappuccino di sfuggita tra i rami, poi Dorilla, la scimmia in castigo, poi le scimmie pigmee, i mostriciattoli sui tronchi neri, poi la saki, quella brutta col codone enorme, ma più brutte ancora le uakari, con quella faccia rossa da avvinazzate, e oggi queste, le titi, abbiamo anche sentito le scimmie urlatrici, alla fine abbiamo visto quasi la metà delle scimmie della riserva, niente male per una settimana di Amazzonia.
Dobbiamo uscire dal Tahuayo verso una laguna all’interno della selva, la prof che ha accompagnato gli studenti americani vuole andare ancora a cercare il serpente che ieri hanno visto su un albero – boa o pitone? – no, ferro di lancia – dice Marco – una specie di vipera, il più velenoso della foresta. Niente serpente, pazienza, evidentemente non è un bradipo sonnacchioso, in compenso ci sono degli hoatzin sugli alberi li attorno, questi li conosco anch’io, sono colorati come dei galli ma svolazzano tra i rami come delle galline.
Al Tahuayo Lodge salutiamo la prof e i suoi ragazzi in partenza sulla prima speed-boat, quanti in Italia, prof e studenti, sarebbero disposti a fare una simile incredibile esperienza? Noi sul secondo con tre ragazze e due uomini dello staff del lodge che tornano a Iquitos, hanno finito il loro turno di lavoro.
Sosta al villaggio inondato di el Chino per acquistare dei souvenir. Stiamo coinvolgendo la gente di qui nella gestione della riserva cercando per loro alternative alla caccia – ci dice uno degli accompagnatori – le donne fanno qualche collana, oggetti di artigianato locale, è importante che capiscano che il turismo può essere una fonte di guadagno anche per la loro comunità.
Che siano alle prime armi lo si capisce subito dalla poca varietà degli oggetti in vendita ma, soprattutto, dal fatto che nessuna donna insista per farci acquistare qualcosa. Fuori, sul fiume, i bambini vanno in giro su piccole canoe come se fossero in bici per strada. Marco fa provviste per il suo viaggio a Lima, un pesce secco di un paio di chili, Gigi insiste per comprare arco e frecce anche se all’aeroporto lo fermeranno, lui spera di no.
A Buena Vista sosta per salutare il comandante della polizia locale – com’è andata? – bene, bene, grazie – lui si lamenta che la famiglia è a Iquitos, che c’è l’inondazione, che ha poca gente, insomma i soliti convenevoli.
Ultimi chilometri sul Tahuayo poi il Rio delle Amazzoni, non un fiume, un mondo di acqua infinita, l’altra riva si perde lontana segnata da una sottile striscia verde, il cielo è finalmente azzurro e carico di nuvole pomeridiane, il respiro della foresta, le chiamano gli indios, poesia e verità.
Incrociamo un vaporetto che sembra uscire dal film Fitzcarraldo, sulla prua Selva Viva, una barca per turisti danarosi; poco dopo superiamo due uomini su una zattera di enormi tronchi di legno che fluitano a valle, una soluzione per turisti avventurosi.
Sul nostro motoscafo tutti in silenzio, assorti ognuno nei propri pensieri, una ragazza più avanti ha un tatuaggio sul collo “Nosce te ipsum”, una volta per questo scopo si andava in India, chissà se lei ci è riuscita in Amazzonia. A Iquitos gli avvoltoi allineati sui tetti delle case osservano il tramonto d’oro. Ultima cena in un ristorante locale, non posso dire cosa abbiamo ordinato.
Alba splendida sopra le acque, inutile negarlo, un po’ siamo tristi, dal finestrino dell’aereo solo acqua e foresta, arrivederci Amazzonia.
Ultimo giorno in Amazzonia: Rio delle Amazzoni e il respiro della foresta – Diario di viaggio in Amazzonia #8 26 Aprile - Il post precedente qui > Topi a pranzo e serpenti a cena – Diario di viaggio in Amazzonia # 7…
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1-3 mar. 2019
San Pedro de Atacama [Cile]
[Claire: Me lo aspettavo simile ai deserti visti in Giordania, Israele o Marocco: dune arancioni o color sabbia, a perdita d'occhio. Qualche sporadica casa con le pareti di stoffa e il pavimento fatto di tappeti, abitata da grandi bevitori di té. La realtà, tuttavia, è ben lontana dal mio immaginario. Me ne accorgo fin da subito quando, ancora mezza addormentata, distinguo i primi raggi del sole sul paesaggio desertico. Una distesa piatta, tagliata solamente dalla strada asfaltata su cui corre l'autobus notturno in cui ci troviamo. Arriviamo a San Pedro de Atacama ed ecco l'ennesima sorpresa: mi immaginavo di trovare una cittadina e, dietro di essa, una sorta di barriera da sorpassare unicamente sui sedili posteriori di un 4x4 che sballonzola sulle dune. Invece, non esiste nessuno stop: le auto possono scorrazzare sulle strade in perfette condizioni.]
[Marco: Già prima di partire per questo viaggio, il nome San Pedro de Atacama suscitava in me un brivido di emozione ed euforia. In effetti, di tutti i posti visitati finora, San Pedro è il primo ad esser stato marchiato con il fuoco nella mia bucket list. Ed ora, trovandomi a qualche centinaia di kilometri da un sogno, l'emozione è tantissima e, con essa, il timore di una delusione cocente. Più si sogna in grande, più si rischia di soffrire per le aspettative mancate; una vita senza sogni, d'altro canto, sarà sempre una vita piatta, senza sorprese, senza emozioni. Quella ad Atacama voglio davvero con tutto me stesso che sia un'esperienza indimenticabile, da scolpire nella memoria per gli anni a venire. Forse per questa ragione non riesco proprio ad arrendermi all'idea di finire a prenotare uno dei tantissimi monotoni e standard tour guidati, trovandomi a scattare le foto in fila con altre centinaia di persone come fuori dal cinema, ascoltando il ritornello imparato a memoria da guide annoiate e noiose. Voglio un'esperienza mia e mia soltanto, turbata il meno possibile da presenze estranee.]
La scelta più logica è quindi quella di affittare un'auto. Il prezzo è elevato, ma non ci facciamo scoraggiare né da questo né dai tanti venditori di tour che cercano di intimorirci prospettandoci strade completamente inagibili o parchi chiusi per i turisti privati. "Si entra solo con i tour, la polizia non vi farà proseguire" affermano categorici. Peccato che noi non siamo più turisti di primo pelo e certe storie non funzionano più. Passiamo la mattinata tra le agenzie, raccogliendo tutte le informazioni che ci servono, quindi ci mettiamo alla ricerca di un'altra coppia con cui condividere le spese per l'auto. Percorriamo in lungo e in largo le vie polverose di questo villaggio ai margini del deserto, importunando come due bagarini tutte le coppie che sembrano andarci a genio (ben poche, a guardar bene): molte hanno già prenotato uno dei tour, principalmente per pigrizia, altre si scansano infastidite come con un insistente venditore di rose. È più difficile di quanto pensassimo! Siamo perplessi, offriamo gli stessi tour delle agenzie a metà prezzo, con il vantaggio di essere in pochi, quattro al massimo. Che problemi ha la gente? Teme la fregatura? Dopo numerosi tentativi falliti li troviamo: Yan e Dora, due ragazzi della Repubblica Ceca, sono seduti nella piazza centrale e sembrano davvero due ciechi nel deserto. Con charme ed eleganza esponiamo loro il nostro programma dettagliatissimo, con tanto di prezzi, orari e distanze. Lei accetta subito con entusiasmo, mentre lui rimane in silenzio, senza espressioni. Ma a noi basta riuscire a pagare meno, per cui ci carichiamo il muto e la sua ragazza a bordo della nostra Suzuki 4x4 e partiamo in direzione Valle de Marte, storpiato negli anni in Valle de la Muerte.
Entrambi i nomi calzano a pennello per questo deserto di montagne rocciose arancioni con striature bianche e dune di sabbia sulle quali i turisti provano il sandboard. Sembra allo stesso tempo un paesaggio extraterrestre ed un luogo dove la vita non ha accesso, se non per una breve visita. Aspettiamo tutti insieme l'imbrunire, sperando che i raggi dorati colorino le montagne in modo spettacolare. Tuttavia il cielo è coperto ed il tramonto finisce per portare con sé solamente il famoso freddo della notte desertica: in pochi minuti la temperatura crolla, quasi ad avvertirci che è meglio tornare ai nostri alloggi, il tempo di visita concessoci è terminato.
La mattina seguente la sveglia suona alle 5:00. L'obiettivo è di cogliere l'alba sulle lagune altiplaniche, a 4200 m. La strada è lunga e sale dolcemente, concedendo il tempo necessario al corpo per abituarsi a queste altitudini. Appena fuori San Pedro, l'oscurità più totale inghiotte la nostra auto: pare che siamo i primi ad essersi messi in marcia, la strada non ha illuminazione, le luci della città sono lontane. Accostiamo, spegniamo i fari dell'auto e scendiamo: un silenzio magico ed irreale ci travolge, il freddo ci da i brividi, il cielo ci commuove. Peccato solo non poter fotografare questo spettacolo, le immagini resteranno comunque impresse nella nostra memoria.
Quando raggiungiamo le Lagune, il sole ha appena fatto capolino da dietro le montagne, svelando ai nostri occhi una strada meravigliosa che corre in mezzo ad una steppa verdeggiante costellata di specchi d'acqua ed incorniciata dai profili perfettamente conici di numerosi vulcani innevati. Vicuñas assonnati e placidi danno il benvenuto ai primi visitatori della giornata. Quando già ce ne stiamo andando, diretti di gran carriera verso la Laguna Chaxa e la Laguna Piedra, vediamo arrivare nell'altra direzione i primi furgoncini dei tour guidati.
La Laguna Chaxa è alle porte del Salar de Atacama, una distesa bianchissima di sale e acque rosa, popolata da buffi fenicotteri che sgambettano in cerca di gamberetti rosa di cui cibarsi. Il sole arde con foga, tenere gli occhi aperti è un'impresa, il caldo è spossante. Andiamo quindi a rinfrescarci e rilassarci facendo un bagno nella Laguna Piedra, le cui acque, dotate di alta concentrazione salina, permettono di rimanere a galla senza bisogno di muoversi, come in una sorta di Mar Morto. Appena fuori dall'acqua, sulla pelle si crea uno strato bianchissimo che trasforma le persone in statue di sale e rende i costumi rigidi come la cartapesta.
Il giorno seguente abbiamo in programma i Geyser di El Tatio e la Valle de La Luna. Pare che la strada per raggiungere i geyser sia davvero brutta, 100 km ripidissimi di ghiaia e rocce, ma ciò che ci preoccupa veramente sono i possibili effetti dell'altitudine, soprattutto per la rapidità con cui passeremo dai 2600 ai 4300 m. Seguiamo quindi i consigli di chi ci dice di andare a letto presto, bere molta acqua, evitare gli alcolici, mangiare leggero, rimandando al giorno dopo una bella birra ghiacciata ed una cena coi fiocchi. Sembra che l'attività dei geyser sia più intensa alle prime luci del mattino, così ci alziamo alle 3 per dirigerci verso El Tatio. Ancora una volta siamo i primi ad essersi messi in marcia, la luce dei fari illumina giusto la corsia di percorrenza dell'auto, i cechi dormono sui sedili posteriori, dalla radio proviene una musica sudamericana troppo scatenata per l'orario... Non abbiamo idea di cosa ci circondi, l'oscurità è assoluta. La strada effettivamente è ripida, tanto che l'auto fatica a procedere, la ghiaia fa slittare le ruote, il termometro scende improvvisamente a -4°C. Quando arriviamo alla zona dei geyser sono solo le 6, il parco ha appena aperto, fa un freddo cane e l'alba è ancora lontanissima. Così ci abbandoniamo ad un breve sonno nell'auto che sta diventando un igloo... Quando riapriamo gli occhi il parcheggio deserto si è trasformato in una bolgia di turisti, un via-vai di auto e camioncini, guide intente ad imbandire ricche tavole per le colazioni dei visitatori. Noi sgranocchiamo tristemente qualche cereale e scendiamo dall'auto, ormai convinti che la magia del luogo sia svanita da un pezzo.
Fuori fa un freddo tremendo, contro il quale le nostre giacchettine antivento possono ben poco. Cerchiamo di scaldarci con il vapore dei geyser, senza successo, mentre i due cechi si spogliano e raggiungono una moltitudine di turisti in una pozza termale. Sarà per il numero eccessivo di persone, per il freddo che ci ha colti impreparati, per le aspettative troppo alte su questo luogo o semplicemente perché i geyser non sono l'attrazione che più ci impressiona, fatto sta che in breve tempo ci stufiamo e ci rimettiamo in auto. Come il giorno precedente, la luce del mattino illumina la strada che abbiamo percorso all'andata nella più totale oscurità: la striscia di ghiaia taglia in due un deserto piatto e arido.
Una volpe si ferma davanti al nostro cammino: rallentiamo, spegniamo il motore ed abbassiamo dolcemente il finestrino. Ci guarda per 30 interminabili secondi, senza paura, senza aggressività, quasi volesse darci il benvenuto nella sua terra, prima che il rombo di un'altra auto la faccia scappare via. Corriamo veloci verso San Pedro, il paesaggio intorno a noi è proprio quello delle foto che appaiono su Google Images quando si digita "Cile": vulcani innevati, lande desolate e animali selvatici. Un sogno.
La strada del ritorno è nettamente più complicata, sulle lunghe discese sterrate l'auto prende velocità, le gomme slittano sul suolo di ghiaia e sassi...
[Marco: Una curva più stretta del previsto mi coglie impreparato, sono troppo veloce per affrontarla ma non posso nemmeno inchiodare, l'auto scivolerebbe. Gioco con i pedali e col volante, il veicolo sbanda, prima a destra poi a sinistra, controsterzo, assecondo i movimenti dell'auto imbizzarrita, tirando le redini quel tanto che serve a rallentare senza capottarci. L'adrenalina sale, ma sono tranquillo, so quello che faccio, ho il controllo della situazione. Un urlo stridulo improvviso mi distrae, poi un altro ed un altro ancora. Perdo pazienza e lucidità, sembra di avere uno stormo di anatre starnazzanti alle spalle. L'auto ruota su se stessa, cambiando direzione di marcia e fermandosi dolcemente contro il bordo della strada, come un cavallo esausto arresosi al suo domatore. La scena dura qualche secondo al massimo, ma sembra un'eternità. Tutto ok, non è successo niente, né a noi né all'auto. Mi giro verso Claire, ci guardiamo e so che entrambi stiamo pensando la stessa cosa: "Che figata! Rifacciamolo!". Peccato solo che Dora, dietro, esaurito il fiato a forza di schiamazzare, si sia abbandonata ad un pianto mesto e silenzioso mentre Yan, abbracciandola, mi dice con calma: "You're lucky, man". Vorrei girarmi, mandare a quel paese lei perché urlare in queste circostanze non fa che peggiorare la situazione e spiegare a lui che non si tratta di fortuna, semmai prima di avventatezza e poi di bravura. Non faccio né l'una né l'altra, in fondo mi sento un po' in colpa, ho comunque commesso un errore. D'altro canto sono esaltatissimo, mi sento come Sebastian Loeb in una delle sue epiche gare di rally.]
Proviamo a sdrammatizzare con un "ragazzi, offriamo un tour ricco di adrenalina, non siete contenti?". Pare proprio di no, a guardarli in faccia. Noi ce la ridiamo in silenzio, i deboli di cuore ci fanno tenerezza. Il piccolo incidente segna un'innalzamento improvviso della tensione tra noi ed i nostri bagagli: Dora, finora tutto sommato amabile e cordiale, si inacidisce come un cibo avariato lasciato fuori dal frigo, mentre Yan... Yan era già scorbutico di suo. OK l'inconveniente, scusateci, ci dispiace, ma son due giorni che vi portiamo a spasso, spiegandovi dove siete, cosa state guardando e lasciandovi la sera al vostro alloggio per poi smazzarci benzina e parcheggio (un delirio a San Pedro), oltre ad esserci occupati di tutte le carte per il noleggio auto. Quindi potete anche farci il favore di stare zitti e non rompere le palle. Il resto della strada la percorriamo così a 35km/h fissi, tra un commento acido di Dora ed una nostra risposta caustica fino alla Valle de la Luna, dove ognuno va per la sua strada in esplorazione di questo luogo da Mille ed una Notte.
[Claire: Abbiamo appena varcato l'ingresso della Valle de la Luna quando, dalle nostre spalle, proviene un: "The speed limit is 20 km/h". L'anatra Dora non ne vuole sapere di chiudere il becco. Marco inchioda e, con calma apparente, afferma che, a questa velocità, i nostri "amici" perderanno l'autobus. Io me la rido sotto i baffi mentre all'interno dell'abitacolo scende un gelo sottile e tagliente, così in contrasto con i 35°C esterni. Avremmo solo voglia di lanciarli giù dal finestrino e lasciarli carbonizzare sotto il sole cocente del deserto, ma siamo persone educate e manteniamo il controllo. Dora, tuttavia, sembra voler rompere le scatole a tutti i costi, come se l'episodio dell'auto la autorizzasse ad essere scorbutica. Così, quando due autostoppisti rifiutano un nostro passaggio di qualche centinaio di metri, non ci pensa un attimo prima di sputarmi un "Tanto non saresti stata tu a doverti stringere", con una risatina finale, come a metterla sul ridere. Io non mi bevo la sua falsa gentilezza e, con lo stesso tono da stronza, le rispondo che "Avremmo potuto fare a cambio di posto, non mi interessa. Non richiede chissà quale sforzo fare un po' di spazio a due ragazzi in attesa di un passaggio".]
Rientriamo a San Pedro letteralmente cotti, dal sole e dalla lunga giornata. Yan e Dora provano a farsi lasciare al loro alloggio, ma stavolta non funziona: li teniamo in ostaggio, c'è la benzina da pagare e vogliamo che presenzino alla restituzione dell'auto, nel caso in cui succedesse qualcosa. Sbrigate le pratiche, ci salutiamo con sorrisi tesi ed un po' falsi, tutti e quattro, ne siamo certi, con la soddisfazione di essersi tolti un peso.
Il nostro tempo a San Pedro de Atacama si è esaurito, è stato breve ma molto intenso. L'esperienza è stata esattamente come la volevamo: nostra, emozionante, indimenticabile! Termina anche così, nel migliore dei modi, la nostra permanenza in Cile, una terra che ci ha un po' delusi dal punto di vista umano, che ci ha svuotato il portafogli considerevolmente, ma che ci ha ripagato con ricordi ed esperienze impagabili, soprattutto nelle ultime settimane.
Il nostro piatto di San Pedro de Atacama è: il merluzzo con humita piccante
La nostra canzone di San Pedro de Atacama è: Disturbed - The Sound Of Silence
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Chi ha mai sentito parlare di Playa del Carmen nella sua vita? Una tra le più belle località balneari del Messico che merita di essere visitata e vissuta almeno una volta nella vita. Situata sulla Riviera Maya, è famosissima per le sue meravigliose spiagge piene di palme ed arricchite da splendide barriere coralline che, al tramonto, raggiunte dal sole infuocato, tingono cielo ed oceano di rosso regalando scenari indimenticabili. Le 5 Top Beach di Playa del Carmen Playa del Carmen vanta 4 tra le più belle spiagge nel mondo ognuna con caratteristiche che le rendono uniche ed ognuna dedicata a qualsiasi tipo di turista: dal festaiolo e modaiolo al turista che predilige la natura e la tranquillità, al turista con famiglia e bambini. Ecco quali sono. Paradise Beach Situata su un’isola di fronte a Playa del Carmen è sicuramente una location da non perdere. Paradise Beach è uno dei lidi più belli della zona ed offre al turista modaiolo tutto ciò che può soddisfare le sue aspettative: negozi, ristoranti, locali, movida, discoteche, Hotel di Lusso. È facilmente raggiungibile con piccole imbarcazioni che partono più volte al giorno da Playa del Carmen. Xpu-Ha Beach Nonostante il nome ricordi una località asiatica, Xpu-Ha Beach è genuinamente messicana. È una delle spiagge più affascinanti della Riviera Maya con la sua sabbia finissima ed un mare trasparente anche a grandi profondità. Camaleontica nel suo offrire il meglio al turista, si pone sia come spiaggia super attrezzata che spiaggia selvaggia e naturale, un vero angolo di paradiso dove il turista può usufruire del meglio dell’Horeco immergendosi in una natura incontaminata. A pochissimi chilometri da Playa del Carmen è facilmente raggiungibile in una manciata di minuti, per pochi soldi, con un taxi o con lo scooter. Playa Puerto Morelos È una spiaggia paradisiaca sulla quale si affaccia un piccolo villaggio di pescatori. Il mare è splendido con uno scenario tipicamente caraibico, una barriera coralline a 500 metri dalla costa, ideale per praticare immersioni e snorkeling. A Puerto Morelos si arriva in circa 20 minuti di taxi o scooter ad un costo veramente irrisorio. Playa de Xcacel Spiaggia incontaminata che si estende all’infinito. Assolutamente distante dal turismo di massa ed indicata esclusivamente a coloro che cercano natura, silenzio, pace, sole e mare. Alcuni piccoli chioschi presenti lungo la spiaggia offrono cocktail dissetanti e veloci pranzi a base di tortillas, frijoles e pesce freschissimo. Anch’essa raggiungibile con taxi o con scooter in circa 30 minuti da Playa del Carmen. Playacar Tra le spiagge più glamour ed attive del Messico c’è Playacar: con il suo mare turchese, la sua sabbia bianca e finissima, i fondali pieni di pesci, le caverne e grotte sottomarine offre un paradiso ineguagliabile agli amanti delle immersioni. Il lungomare di Playacar regala una vita notturna intensa e per tutti i gusti: hotel, bar, ristoranti, locali e discoteche famose in tutto il mondo propongono al turista amante della vita notturna una vacanza indimenticabile. È una spiaggia cittadina quindi la sua scoperta può essere fatta facilmente a piedi. Cosa vedere a Playa del Carmen Non importa se siete viaggiatori fai-da-te, se avete deciso di trascorrere una settimana in un hotel o in un resort oppure se siete quei turisti super mega organizzati: Playa del Carmen, in Messico, offre escursioni ed attività di ogni genere e per ogni tipo di turista. Playa del Carmen infatti vanta numerose attività fattibili in loco tanto quanto una serie di tour organizzati che, se volete essere piacevolmente trascinati da una guida, sono assolutamente da non perdere. Scopriamoli insieme. Chichèn Itzà, cenote Hubiku e Valladolid Chichèn Itzà è una delle 7 Meraviglie del Mondo, patrimonio mondiale UNESCO. È un tour di 12 ore dove, addentrandosi nella fitta giungla dello Yucatan, si raggiunge il cenote Hubiku, famosa piscina di acqua dolce all’interno di una caverna calcarea colma di luce. Dopo aver gustato un tipico pranzo messicano si riparte per Chichèn Itzà, ricco e meraviglioso sito archeologico con scavi e templi magistralmente conservati. Infine si raggiunge Valladolid, città di fama mondiale con i suoi muri color pastello ricca di negozi e ristorantini. Isla Contoy e Isla Mujeres Tra le isole più belle al mondo. Il centro di Isla Mujeres è ricco di patrimonio culturale ed importanza storica mentre l’Isola di Contoy è un paradiso di pace e tranquillità oltre ad essere il secondo sistema di barriera corallina più grande del mondo. Rovine di Tulum, le sue grotte e le sue tartarughe Scopri la più importante città Maya sul Mar dei Caraibi, protetta da una grande scogliera da dove si può ammirare una vista spettacolare. A Tulum vengono organizzati dei tour archeologici guidati che vi faranno scoprire i segreti custoditi da questa antica città Maya. Il tour si chiude, dopo un bagno nelle acque cristalline del cenote Hilarios, con una passeggiata sulla spiaggia dove vivono le meravigliose tartarughe marine. Sian Ka’han e Muyil Emozionante tour di mezza giornata nel cuore dell’antica civiltà Maya; qui si potrà ammirare lo splendore della riserva della biosfera di Sian Ka’an, la fauna selvatica della giungla e passeggiare tra le antiche rovine di Muyil. Queste rovine sembrano uscite da un vecchio film e passeggiando tra esse si scopre piano piano la sua incredibile storia. È proprio a Muyil che anni fa sono stati trovati reperti risalenti al 350 a.C. ! Le sue facciate, situate nella parte inferiore della valle del fiume, sono così ben conservate che sarà impossibile non riconoscerne le rappresentazioni tra le quali spicca la famosa rappresentazione del dio della pioggia. Punta Laguna e Coba Nella riserva di Punta Laguna gli alberi sono popolati di scimmie che vivono in perfetto equilibrio con uccelli di ogni tipo; il vostro tour sarà accompagnato dalle voci di questi mammiferi e dal canto di centinaia di uccelli che suonerà come una melodia. Non meno affascinante il sito archeologico di Coba, uno dei più importanti della regione: circondata da due bellissime lagune ed una serie di strade elevate di pietra e gesso che portano dal sito centrale a vari siti più piccoli Coba rappresenta la vera civiltà Maya precolombiana. Non dimenticate di visitare anche le grandi piramidi del tempio, alcune delle quali raggiungono i 42 metri di altezza. Diving a Playa del Carmen Playa del Carmen con le sue barriere coralline, le tartarughe marine, pesci colorati e squali è un sito eccellente sia per lo snorkelling che per il diving. Oltre ai Cenote (grotte con acqua piene di luce) vi sono tantissimi posti in questa zona del Messico dove andare a fare diving: alcuni si possono scoprire da soli ed altri consigliati dalle tante agenzie e guide turistiche locali. I siti più popolari sono Pared Verde e Tortugas che si trovano vicino a Playa del Carmen; Gorgonia vicino ad Akumal, Palancar Reef e Santa Rosa Wall che si trovano invece al largo di Cozumel. Per il vostro entusiasmo ci sono tantissime scuole di diving a Playa del Carmen e nei suoi dintorni quindi è possibile anche ottenere la certificazione Open Water Diver! Ma non dimentichiamo di visitare anche Rio Segreto al quale potete accedere solo con un tour guidato che vi porterà a scoprire le sue caverne buie, le stalattiti e stalagmiti, vere e proprie opere d’arte scultorea della natura. Shopping a Playa del Carmen Trascorrere una giornata sulle spiagge di Playa del Carmen è un’esperienza unica per qualsiasi tipo di turista. Esimersi dallo shopping è un delitto. Ecco la tappa fondamentale: la 5° Avenida! Per orientarvi dovete sapere che la numerazione delle strade di Playa del Carmen è particolarissima: le strade parallele alla spiaggia e al mare sono chiamate Avenidas e vanno di 5 in 5. Abbiamo quindi 5° Avenida, 10° Avenida, 15° Avenida e così via. Le strade perpendicolari al mare invece si chiamano Calles e aumentano di 2 in 2: abbiamo quindi calle 2. calle 4, calle 6, calle 8, calle 10 etc etc. Questo facilita enormemente il turista e lo aiuta ad orientarsi nella ricerca di quel ristorante piuttosto che quel negozio. La 5° Avenida è la lunga via pedonale che attraversa Playa del Carmen, inizia vicino al molo dal quale partono i traghetti per Cozumel e termina vicino al Parque Fundadores estendendosi per circa 3 chilometri. Lungo la 5° Avenida si trovano la maggior parte dei bar, negozi, centri commerciali, ristoranti, locali per aperitivi, finger-food, street-food e brunch. Qualsiasi cosa voi stiate cercando lo trovate sulla 5° Avenida! Dove mangiare a Playa del Carmen Playa del Carmen è ricca di ristoranti più o meno tipici ma tra tutti ne vengono suggeriti tre in particolare, tipici messicani, che oltre al vantaggio di essere una cucina deliziosa è anche economica, ed una birreria dove si possono gustare le migliori birre dell’america latina e non. Ecco alcuni indirizzi imperdibili. I veri tacos si trovano a El Fogon: è un ritrovo per locals, ambiente semplicissimo, amichevole, con sedie in plastica e la TV che trasmette musica messicana a tutto volume. Con un paio di questi tacos ed una cerveza hecha en Mexico sarete in paradiso. El Tapas & Company offre tacos splendidi e birra sempre fresca in un ambiente tipicamente messicano e molto cheap. Se invece cercate l’esclusivo, il particolare, lo scenografico e misterioso andate all’Alux, ristorante costruito all’interno di una grotta sotterranea. Il significato del suo nome, facilmente intuibile, ci porta nel mondo magico e misterioso degli Alux, gli spiriti buoni e maliziosi che proteggono il Messico, in particolar modo i luoghi sacri….e cosa c’è di più misterioso e sacro di una grotta? Club de la Cerveza: il nome dice tutto! Ottima birra artigianale prevalentemente messicana ma qualche eccellenza straniera, se si vuole, la si può chiedere ed ottenere. Ma non solo ristoranti: sulla 5° Avenida incontri numerosi caffè come Starbucks e la catena Ah Cacao se siete ciocco-dipendenti oppure Choux Choux Cafè che offre eccellenti colazioni, insalate, croissants ed un infinità di prelibatezze dolci e salate tipiche del finger-food. La movida notturna di Playa del Carmen Playa del Carmen è ricca di locali after-dinner e non c’è che l’imbarazzo della scelta: Playa non ha nulla da invidiare alla mitica Cancun. Per tutta la durata dell’anno si svolgono festival di musica, feste nei locali,feste sulla spiaggia e altre feste in tutti i locali della zona anche se non situati nella 5° Avenida ma sempre e comunque presi d’assalto dai giovani provenienti da tutto il mondo. La strada famosa per i locali notturni di Playa è Calle 12 dove potrete trovare il famosissimo Coco Bongo che ogni sera offre spettacoli e show fino alle prime luci dell’alba. Il Coco Bongo è diviso in una parte di palcoscenico per spettacoli dal vivo ed una parte night club: sul palcoscenico si esibiscono acrobati volanti, imitatori, mimi, cantanti, gruppi musicali, tra cui i famosissimi Mariachi ed anche personaggi di film famosi e stelle del rock. Mexcal a fiumi per farvi risvegliare il giorno dopo senza ricordare nulla! Ogni biglietto di accesso al Coco Bongo prevede infatti l’open bar aperto tutta notte senza limiti! Tra gli altri club e discoteche famose di Playa meritano menzione Palazzo, La Vaquita, Coco Maya, Mandala ed Abolengo dove ci si può divertire senza eccessi. Per una notte più tranquilla ma sempre di buon impatto alcolico, musica e risate, si può entrare in un pub o in un bar dove bere con tranquillità una buona birra artigianale con gli amici. Tra i più famosi ci sono lo Zenzi, Mc Carthy’s Irish Pub, Club de la Cerveza, La Bodeguita del Medio, Almirante Pech e La Perla Mixan dove l’ambiente caloroso Messicano vi accoglierà in tutta la sua allegria. Cosa non fare a Playa del Carmen A Playa del Carmen si può fare tutto: mangiare, bere, prendere il sole, ballare, fare shopping, ma è assolutamente vietato comprare coralli e conchiglie protette. Potete farlo ma sappiate che sicuramente vi verranno sequestrati in aeroporto, nel migliore dei casi, vi prenderete una grossa multa o dovrete pagare una mazzetta, nel peggiore dei casi. Proibitissimo è anche cercare di far uscire dallo stato le bottigliette colme di sabbia delle playas. Tasto dolentissimo è la cultura che i messicani hanno nei riguardi degli animali. In particolare Cancun e Playa del Carmen sono località in cui gli animali sono sfruttati e ahimè non c’è alcuna legge che lo vieti. Vi capiterà quindi di incontrare nella 5° Avenida tigrotti e scimmiette tenuti da un non ben identificato “ammaestratore” messicano che vi offrirà di fare fotografie con questi animali: non fatele! Non incrementate questo abuso e vile sfruttamento del mondo animale. Le vostre foto sui social con il tigrotto o la scimmietta che vive nelle foreste del Messico scatenerebbero, giustamente, le ire del popolo animalista. Non alimentate questo business, i luoghi sono meravigliosi di loro e non serve una foto con l’animale di turno per il vostro album fotografico su Facebook! https://ift.tt/33yX6IV Cosa fare e cosa vedere a Playa del Carmen Chi ha mai sentito parlare di Playa del Carmen nella sua vita? Una tra le più belle località balneari del Messico che merita di essere visitata e vissuta almeno una volta nella vita. Situata sulla Riviera Maya, è famosissima per le sue meravigliose spiagge piene di palme ed arricchite da splendide barriere coralline che, al tramonto, raggiunte dal sole infuocato, tingono cielo ed oceano di rosso regalando scenari indimenticabili. Le 5 Top Beach di Playa del Carmen Playa del Carmen vanta 4 tra le più belle spiagge nel mondo ognuna con caratteristiche che le rendono uniche ed ognuna dedicata a qualsiasi tipo di turista: dal festaiolo e modaiolo al turista che predilige la natura e la tranquillità, al turista con famiglia e bambini. Ecco quali sono. Paradise Beach Situata su un’isola di fronte a Playa del Carmen è sicuramente una location da non perdere. Paradise Beach è uno dei lidi più belli della zona ed offre al turista modaiolo tutto ciò che può soddisfare le sue aspettative: negozi, ristoranti, locali, movida, discoteche, Hotel di Lusso. È facilmente raggiungibile con piccole imbarcazioni che partono più volte al giorno da Playa del Carmen. Xpu-Ha Beach Nonostante il nome ricordi una località asiatica, Xpu-Ha Beach è genuinamente messicana. È una delle spiagge più affascinanti della Riviera Maya con la sua sabbia finissima ed un mare trasparente anche a grandi profondità. Camaleontica nel suo offrire il meglio al turista, si pone sia come spiaggia super attrezzata che spiaggia selvaggia e naturale, un vero angolo di paradiso dove il turista può usufruire del meglio dell’Horeco immergendosi in una natura incontaminata. A pochissimi chilometri da Playa del Carmen è facilmente raggiungibile in una manciata di minuti, per pochi soldi, con un taxi o con lo scooter. Playa Puerto Morelos È una spiaggia paradisiaca sulla quale si affaccia un piccolo villaggio di pescatori. Il mare è splendido con uno scenario tipicamente caraibico, una barriera coralline a 500 metri dalla costa, ideale per praticare immersioni e snorkeling. A Puerto Morelos si arriva in circa 20 minuti di taxi o scooter ad un costo veramente irrisorio. Playa de Xcacel Spiaggia incontaminata che si estende all’infinito. Assolutamente distante dal turismo di massa ed indicata esclusivamente a coloro che cercano natura, silenzio, pace, sole e mare. Alcuni piccoli chioschi presenti lungo la spiaggia offrono cocktail dissetanti e veloci pranzi a base di tortillas, frijoles e pesce freschissimo. Anch’essa raggiungibile con taxi o con scooter in circa 30 minuti da Playa del Carmen. Playacar Tra le spiagge più glamour ed attive del Messico c’è Playacar: con il suo mare turchese, la sua sabbia bianca e finissima, i fondali pieni di pesci, le caverne e grotte sottomarine offre un paradiso ineguagliabile agli amanti delle immersioni. Il lungomare di Playacar regala una vita notturna intensa e per tutti i gusti: hotel, bar, ristoranti, locali e discoteche famose in tutto il mondo propongono al turista amante della vita notturna una vacanza indimenticabile. È una spiaggia cittadina quindi la sua scoperta può essere fatta facilmente a piedi. Cosa vedere a Playa del Carmen Non importa se siete viaggiatori fai-da-te, se avete deciso di trascorrere una settimana in un hotel o in un resort oppure se siete quei turisti super mega organizzati: Playa del Carmen, in Messico, offre escursioni ed attività di ogni genere e per ogni tipo di turista. Playa del Carmen infatti vanta numerose attività fattibili in loco tanto quanto una serie di tour organizzati che, se volete essere piacevolmente trascinati da una guida, sono assolutamente da non perdere. Scopriamoli insieme. Chichèn Itzà, cenote Hubiku e Valladolid Chichèn Itzà è una delle 7 Meraviglie del Mondo, patrimonio mondiale UNESCO. È un tour di 12 ore dove, addentrandosi nella fitta giungla dello Yucatan, si raggiunge il cenote Hubiku, famosa piscina di acqua dolce all’interno di una caverna calcarea colma di luce. Dopo aver gustato un tipico pranzo messicano si riparte per Chichèn Itzà, ricco e meraviglioso sito archeologico con scavi e templi magistralmente conservati. Infine si raggiunge Valladolid, città di fama mondiale con i suoi muri color pastello ricca di negozi e ristorantini. Isla Contoy e Isla Mujeres Tra le isole più belle al mondo. Il centro di Isla Mujeres è ricco di patrimonio culturale ed importanza storica mentre l’Isola di Contoy è un paradiso di pace e tranquillità oltre ad essere il secondo sistema di barriera corallina più grande del mondo. Rovine di Tulum, le sue grotte e le sue tartarughe Scopri la più importante città Maya sul Mar dei Caraibi, protetta da una grande scogliera da dove si può ammirare una vista spettacolare. A Tulum vengono organizzati dei tour archeologici guidati che vi faranno scoprire i segreti custoditi da questa antica città Maya. Il tour si chiude, dopo un bagno nelle acque cristalline del cenote Hilarios, con una passeggiata sulla spiaggia dove vivono le meravigliose tartarughe marine. Sian Ka’han e Muyil Emozionante tour di mezza giornata nel cuore dell’antica civiltà Maya; qui si potrà ammirare lo splendore della riserva della biosfera di Sian Ka’an, la fauna selvatica della giungla e passeggiare tra le antiche rovine di Muyil. Queste rovine sembrano uscite da un vecchio film e passeggiando tra esse si scopre piano piano la sua incredibile storia. È proprio a Muyil che anni fa sono stati trovati reperti risalenti al 350 a.C. ! Le sue facciate, situate nella parte inferiore della valle del fiume, sono così ben conservate che sarà impossibile non riconoscerne le rappresentazioni tra le quali spicca la famosa rappresentazione del dio della pioggia. Punta Laguna e Coba Nella riserva di Punta Laguna gli alberi sono popolati di scimmie che vivono in perfetto equilibrio con uccelli di ogni tipo; il vostro tour sarà accompagnato dalle voci di questi mammiferi e dal canto di centinaia di uccelli che suonerà come una melodia. Non meno affascinante il sito archeologico di Coba, uno dei più importanti della regione: circondata da due bellissime lagune ed una serie di strade elevate di pietra e gesso che portano dal sito centrale a vari siti più piccoli Coba rappresenta la vera civiltà Maya precolombiana. Non dimenticate di visitare anche le grandi piramidi del tempio, alcune delle quali raggiungono i 42 metri di altezza. Diving a Playa del Carmen Playa del Carmen con le sue barriere coralline, le tartarughe marine, pesci colorati e squali è un sito eccellente sia per lo snorkelling che per il diving. Oltre ai Cenote (grotte con acqua piene di luce) vi sono tantissimi posti in questa zona del Messico dove andare a fare diving: alcuni si possono scoprire da soli ed altri consigliati dalle tante agenzie e guide turistiche locali. I siti più popolari sono Pared Verde e Tortugas che si trovano vicino a Playa del Carmen; Gorgonia vicino ad Akumal, Palancar Reef e Santa Rosa Wall che si trovano invece al largo di Cozumel. Per il vostro entusiasmo ci sono tantissime scuole di diving a Playa del Carmen e nei suoi dintorni quindi è possibile anche ottenere la certificazione Open Water Diver! Ma non dimentichiamo di visitare anche Rio Segreto al quale potete accedere solo con un tour guidato che vi porterà a scoprire le sue caverne buie, le stalattiti e stalagmiti, vere e proprie opere d’arte scultorea della natura. Shopping a Playa del Carmen Trascorrere una giornata sulle spiagge di Playa del Carmen è un’esperienza unica per qualsiasi tipo di turista. Esimersi dallo shopping è un delitto. Ecco la tappa fondamentale: la 5° Avenida! Per orientarvi dovete sapere che la numerazione delle strade di Playa del Carmen è particolarissima: le strade parallele alla spiaggia e al mare sono chiamate Avenidas e vanno di 5 in 5. Abbiamo quindi 5° Avenida, 10° Avenida, 15° Avenida e così via. Le strade perpendicolari al mare invece si chiamano Calles e aumentano di 2 in 2: abbiamo quindi calle 2. calle 4, calle 6, calle 8, calle 10 etc etc. Questo facilita enormemente il turista e lo aiuta ad orientarsi nella ricerca di quel ristorante piuttosto che quel negozio. La 5° Avenida è la lunga via pedonale che attraversa Playa del Carmen, inizia vicino al molo dal quale partono i traghetti per Cozumel e termina vicino al Parque Fundadores estendendosi per circa 3 chilometri. Lungo la 5° Avenida si trovano la maggior parte dei bar, negozi, centri commerciali, ristoranti, locali per aperitivi, finger-food, street-food e brunch. Qualsiasi cosa voi stiate cercando lo trovate sulla 5° Avenida! Dove mangiare a Playa del Carmen Playa del Carmen è ricca di ristoranti più o meno tipici ma tra tutti ne vengono suggeriti tre in particolare, tipici messicani, che oltre al vantaggio di essere una cucina deliziosa è anche economica, ed una birreria dove si possono gustare le migliori birre dell’america latina e non. Ecco alcuni indirizzi imperdibili. I veri tacos si trovano a El Fogon: è un ritrovo per locals, ambiente semplicissimo, amichevole, con sedie in plastica e la TV che trasmette musica messicana a tutto volume. Con un paio di questi tacos ed una cerveza hecha en Mexico sarete in paradiso. El Tapas & Company offre tacos splendidi e birra sempre fresca in un ambiente tipicamente messicano e molto cheap. Se invece cercate l’esclusivo, il particolare, lo scenografico e misterioso andate all’Alux, ristorante costruito all’interno di una grotta sotterranea. Il significato del suo nome, facilmente intuibile, ci porta nel mondo magico e misterioso degli Alux, gli spiriti buoni e maliziosi che proteggono il Messico, in particolar modo i luoghi sacri….e cosa c’è di più misterioso e sacro di una grotta? Club de la Cerveza: il nome dice tutto! Ottima birra artigianale prevalentemente messicana ma qualche eccellenza straniera, se si vuole, la si può chiedere ed ottenere. Ma non solo ristoranti: sulla 5° Avenida incontri numerosi caffè come Starbucks e la catena Ah Cacao se siete ciocco-dipendenti oppure Choux Choux Cafè che offre eccellenti colazioni, insalate, croissants ed un infinità di prelibatezze dolci e salate tipiche del finger-food. La movida notturna di Playa del Carmen Playa del Carmen è ricca di locali after-dinner e non c’è che l’imbarazzo della scelta: Playa non ha nulla da invidiare alla mitica Cancun. Per tutta la durata dell’anno si svolgono festival di musica, feste nei locali,feste sulla spiaggia e altre feste in tutti i locali della zona anche se non situati nella 5° Avenida ma sempre e comunque presi d’assalto dai giovani provenienti da tutto il mondo. La strada famosa per i locali notturni di Playa è Calle 12 dove potrete trovare il famosissimo Coco Bongo che ogni sera offre spettacoli e show fino alle prime luci dell’alba. Il Coco Bongo è diviso in una parte di palcoscenico per spettacoli dal vivo ed una parte night club: sul palcoscenico si esibiscono acrobati volanti, imitatori, mimi, cantanti, gruppi musicali, tra cui i famosissimi Mariachi ed anche personaggi di film famosi e stelle del rock. Mexcal a fiumi per farvi risvegliare il giorno dopo senza ricordare nulla! Ogni biglietto di accesso al Coco Bongo prevede infatti l’open bar aperto tutta notte senza limiti! Tra gli altri club e discoteche famose di Playa meritano menzione Palazzo, La Vaquita, Coco Maya, Mandala ed Abolengo dove ci si può divertire senza eccessi. Per una notte più tranquilla ma sempre di buon impatto alcolico, musica e risate, si può entrare in un pub o in un bar dove bere con tranquillità una buona birra artigianale con gli amici. Tra i più famosi ci sono lo Zenzi, Mc Carthy’s Irish Pub, Club de la Cerveza, La Bodeguita del Medio, Almirante Pech e La Perla Mixan dove l’ambiente caloroso Messicano vi accoglierà in tutta la sua allegria. Cosa non fare a Playa del Carmen A Playa del Carmen si può fare tutto: mangiare, bere, prendere il sole, ballare, fare shopping, ma è assolutamente vietato comprare coralli e conchiglie protette. Potete farlo ma sappiate che sicuramente vi verranno sequestrati in aeroporto, nel migliore dei casi, vi prenderete una grossa multa o dovrete pagare una mazzetta, nel peggiore dei casi. Proibitissimo è anche cercare di far uscire dallo stato le bottigliette colme di sabbia delle playas. Tasto dolentissimo è la cultura che i messicani hanno nei riguardi degli animali. In particolare Cancun e Playa del Carmen sono località in cui gli animali sono sfruttati e ahimè non c’è alcuna legge che lo vieti. Vi capiterà quindi di incontrare nella 5° Avenida tigrotti e scimmiette tenuti da un non ben identificato “ammaestratore” messicano che vi offrirà di fare fotografie con questi animali: non fatele! Non incrementate questo abuso e vile sfruttamento del mondo animale. Le vostre foto sui social con il tigrotto o la scimmietta che vive nelle foreste del Messico scatenerebbero, giustamente, le ire del popolo animalista. Non alimentate questo business, i luoghi sono meravigliosi di loro e non serve una foto con l’animale di turno per il vostro album fotografico su Facebook! Playa del Carmen è una località del Messico ricca di spiagge mozzafiato, con una movimentata vita notturna e locali in cui mangiare le bontà locali.
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